OpenSUSE 15.2 Leap, rilasciata qualche settimana fa, è l'ultima versione regolare di una delle Distribuzioni più longeve del panorama GNU/Linux.
La versione Live è disponibile sia con desktop environment Gnome che KDE ed avendo avuto modo di testare il primo in altre recenti recensioni questa volta abbiamo scelto di scoprire quali sorprese ci riserverà Plasma in versione 5.18.5.
Un po’ di storia
Qualche settimana fa vi abbiamo parlato di Fedora 32 e del suo legame con Red Hat, allo stesso modo, anche oggi, non possiamo parlarvi di openSUSE senza nominare SUSE Linux, da cui tutto è cominciato.
Il 2 settembre del 1992, a Norimberga in Germania, quattro studenti universitari fondarono S.u.S.E. Sostanzialmente si trattava di un gruppo di consulenza Unix con l'obbiettivo di rilasciare periodicamente pacchetti software per Softlanding Linux System (SLS) e Slackware e di pubblicare manuali Unix e Linux.
In un secondo momento quei quattro ragazzi poco più che ventenni decisero di realizzare una vera e propria Distribuzione Linux per fornire supporto tecnico e vendere prodotti software. La prima versione, S.u.S.E. Linux 1.0 del 1994, non era altro che la traduzione in tedesco della distro Slackware e fu solo dopo l'integrazione di Jurix (altra distribuzione basata su Slackware) che finalmente nel 1996 venne rilasciata la prima versione completamente indipendente: S.u.S.E. Linux 4.2.
S.u.S.E. rappresentava in principio l'acronimo di Software und System-Entwicklung che in tedesco significa "Sviluppo di software e sistemi" ma successivamente il nome venne cambiato in "SUSE Linux", semplificando e abbandonando definitivamente l'acronimo.
Con il susseguirsi delle nuove versioni SUSE fece suoi diversi aspetti di Red Hat come ad esempio il gestore di pacchetti RPM. Dopo la rapida espansione ottenuta alla fine degli anni novanta, nel 2004 la società venne acquisita da Novell e nello stesso anno venne annunciato che il programma di amministrazione proprietario YaST2 sarebbe stato rilasciato sotto licenza GPL.
Nel 2005 la stessa Novell annunciò l'apertura dello sviluppo di SUSE Linux ai contributi esterni grazie al progetto comunitario openSUSE che, in modo simile al progetto Fedora di Red Hat, avrebbe perseguito l'obiettivo di raggiungere un maggior numero di utenti e sviluppatori.
Ad oggi la distribuzioine può contare su due diversi rami di sviluppo: Tumbleweed, rolling release con i più aggiornati pacchetti Linux, e Leap, versione stabile.
I ferri del mestiere
Squadra che vince non si cambia! Dopo essersi dimostrato un ottimo alleato per le precedenti recensioni, il nostro Laptop HP Envy 15 ci accompagnerà anche questa settimana alla scoperta di openSUSE 15.2 Leap.
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Prime impressioni
Le prime impressioni sono state decisamente positive. La versione Live è davvero veloce e scattante e KDE si è rivelata sin da subito una piacevole sorpresa grazie a tutte quelle simpatiche animazioni e a quelle grosse icone un po' naif.
Il Desktop è organizzato in perfetto stile Windows e ogni elemento è posizionato esattamente dove ci aspetteremmo di trovarlo.
Con grande sorpresa scopriamo che sia la scheda WiFi che la GPU Nvidia vengono già rilevate dal Sistema anche se mancano i Driver, va beh, ci penseremo in un secondo momento.
Ora dobbiamo procedere all'installazione vera e propria che, vi anticipiamo subito, non è stata proprio una passeggiata.
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