Un occhio alla sicurezza ma anche un po' di divertimento
root@xhw~# Kaspersky ci mette in guardia: Linux non è più invulnerabile
Uno dei punti di forza dei Sistemi Operativi basati su GNU/Linux è sempre stato quello della sicurezza.
Per molti anni infatti il sistema del pinguino è stato praticamente immune agli attacchi informatici e la ragione è molto semplice: era un sistema operativo per pochi e la sua utenza era di alto livello come Aziende, sviluppatori e Nerd, tutte figure consapevoli e preparate a gestire e ad affrontare questo tipo di minacce. Anche dal punto di vista pratico poi, prendere di mira un Sistema GNU/Linux è molto più complesso rispetto a Windows.
Tutti questi fattori hanno contribuito a scoraggiare per molto tempo i Cyber Criminali e Linux ha vissuto un lungo periodo di serenità permettendo agli utenti, di qualsiasi livello, di non doversi preoccupare della sicurezza delle proprie macchine. Col tempo la situazione è leggermente cambiata: da una parte Microsoft, sempre in prima linea e bersagliata costantemente, è riuscita ad affinare le sue difese, e dall'altra la diffusione di Linux è cresciuta enormemente, non tanto lato desktop ma piuttosto nell'ambito Server. Sono moltissime le istituzioni, le aziende e persino le amministrazioni che si sono affidate a Linux per le loro infrastrutture e questo particolare ovviamente non poteva sfuggire ai malintenzionati che si sono ritrovati improvvisamente con molti pesci grossi a portata di mano e con altrettanti più piccoli attratti da sistemi desktop GNU/Linux sempre più simili a Windows, user friendly e di semplice utilizzo.
Persino Kaspersky, che da anni si occupa di sicurezza informatica, si è detta preoccupata da questa situazione e in un recente post sul suo blog ha fornito alcune raccomandazioni mirate proprio agli utenti Linux:
- Creare un elenco di fonti di software affidabili per Linux e bloccare l'installazione di software e l'esecuzione di script da fonti di terze parti;
- Aggiornare il software in tempo utile: impostare gli aggiornamenti automatici ed evitare gli aggiornamenti su canali non crittografati;
- Configurare attentamente il firewall, assicurandosi che mantenga i log e blocchi tutte le porte inutilizzate;
- Utilizzare l’autenticazione a due fattori e i token hardware;
- Prepararsi agli attacchi interni: utilizzare crittografia, Trusted Boot e strumenti di controllo dell’integrità dell’hardware;
- Controllare periodicamente tutti i sistemi, controllare i registri ed eseguire test;
- Usare una soluzione completa per la sicurezza dei server Linux.
La sicurezza non è mai troppa ovviamente, da oggi anche per GNU/Linux.
root@xhw~# Nuove patch per il Kernel Linux: integrazione completa con NTFS e AmigaOS
Paragon sembra intenzionata a seguire le orme di Microsoft che, con il supporto ufficiale al formato exFAT, ha fatto un po' da apripista sulla strada della compatibilità tra file system.
L'azienda tedesca ha infatti proposto una patch per un nuovo driver NTFS, comunemente utilizzato in ambienti Windows, anche per sistemi Linux. Fino ad ora gli utilizzatori del pinguino potevano fare affidamento su due driver per la gestione di dischi NTFS: il primo, di tipo FUSE, in grado di eseguire lettura e scrittura dei file, e il secondo a livello Kernel ma con la sola funzionalità di lettura.
L'obiettivo di Paragon sarebbe quello di sostituire proprio quest'ultimo con uno in grado di eseguire sia lettura che scrittura.
A dire il vero esiste già una versione di questo driver proposta dall'azienda ma in versione commerciale. Quindi si tratterebbe in sostanza dello stesso software, con le stesse funzionalità, ma con licenza Open Source.
AFFS (Amiga Fast File System) invece è il filesystem di AmigaOS, progettato nel 1988 e ormai obsoleto, ma ancora parte integrante del Kernel Linux, anche se praticamente abbandonato a causa principalmente di difficoltà nella gestione dei bit dei permessi. Una nuova e inaspettata patch sembra in grado di risolvere proprio questo problema, permettendo ai due sistemi di portare avanti una nostalgica ma inutile relazione.
root@xhw~# Tuxedo Polaris 15: notebook da gaming con GNU/Linux
Anche se il Gaming nel mondo Linux sta vivendo negli ultimi tempi una buona crescita, non è facile trovare PC, ma soprattutto Notebook, distribuiti direttamente con preinstallato il sistema operativo del pinguino.
Per fortuna ci pensa Tuxedo che dopo il successo dei suoi Pulse 14 e Pulse 15 ha presentato Polaris 15, un Notebook da Gaming di tutto rispetto con AMD Ryzen e Linux.
Sotto il cofano questo portatile da 15,6 pollici può vantare, oltre ad un processore AMD Ryzen, anche una grafica Nvidia dedicata e le distribuzioni tra cui scegliere sono Tuxedo_OS, OpenSUSE e Ubuntu, anche in dual boot con Windows 10 ma sborsando qualcosa in più rispetto ai 1125€ della versione Linux (il prezzo può raggiungere quasi i 3000€ per configurazioni più prestanti).
La versione base comprende un processore esa-core AMD Ryzen 5 4600H, scheda grafica Nvidia GeForce RTX 1650Ti, display da 15.6 pollici Full HD a 60Hz, 8GB di RAM e un SSD da 250GB. Le alternative sono un processore octa-core AMD Ryzen 7 4800U o un esa-core Intel Core i7-10750H (Comet Lake) e una scheda grafica Nvidia GeForce RTX 2060. Il Notebook supporta 64GB di RAM DDR4-3200, due slot M.2 per un massimo di 4TB su drive SSD NVMe o SATA III e display fino a 144Hz.
Non mancano ovviamente WiFi 6, Bluetooth 5.1, Gigabit Ethernet, una porta USB Type-C 3.2, due USB Type-A 3.2 Gen1, una USB Type-A 2.0, due mini DisplayPort 1.4, una HDMI 2.0b, jack audio e microfono. Presenti anche un lettore di schede SD, una tastiera retroilluminata RGB full-size, una batteria da 62Wh, due altoparlanti da 2W ed una webcam da 720p con supporto per Windows Hello.
Una macchina decisamente attraente, soprattutto per gli amanti di GNU/Linux, dal prezzo non proprio contenuto, ma dalle caratteristiche certamente convincenti.